Mercoledì 19 settembre


ore 19.30 | Piccolo Teatro Grassi | Italia

WALK. Viaggio in un’oscurità cosciente
Progetto pluridisciplinare promosso da: Accademia di Brera | Conservatorio Giuseppe Verdi | Civici Corsi di Jazz | Dance HausPiù | Outis |
Coordinamento di Susanna Beltrami e Ferruccio Bigi
drammaturgia di Sofia Bolognini | coreografie Arianna Guaglione, Angela Rizzi (DanceHaus) | con Chiara Palumbo, Anna Viotto, Claudia Chiroli, Federica Oliviero, Claudia Floris, Gaia Nanotti, Giorgia Martusciello, Federica Matalone, Giada Biglieri, Alessia Obinu, Giorgia Tosi, Elena Galli, Chetan Chauhan, Federica Franzini (DanceHaus) | scenografie Andrea Cafieri, Sohere Caserini, Cecilia Chiapetto, Laura Di Francesco, Juri Ferrari, Ruggero Griffini, Giulia gruescu, Maria Lisignoli, Lucia Soldati (Accademia di Brera) | costumi Ambra Accorsi, Gaia Crespi (Accademia di Brera) | musiche Marius Berardinelli (Accademia di Brera), Daria Scia con il sound designer Michela Coppola (Conservatorio Giuseppe Verdi), Davide Garruto, Antonio Matonti, Alberto Stasi (Civici Corsi di Jazz)

Walk costituisce la seconda edizione di un progetto che vede coinvolti gli studenti di due Scuole dell’Accademia di Brera – Scenografia e Nuove tecnologie dell’Arte – e che quest’anno ha portato a una strettissima collaborazione sul piano creativo e produttivo con il Conservatorio Giuseppe Verdi – già partner della scorsa edizione – e con DanceHaus Susanna Beltrami e la Scuola Civica di Jazz Claudio Abbado.

Questo progetto indica strade inedite sul piano della formazione polidisciplinare fondate sul principio del dialogo e della cooperazione concreta tra i diversi linguaggi dell’arte, della musica e delle arti performative.

Zygmunt Bauman ne La Società dell’incertezza parla di “vagabondi” descrivendoli come metafore dell’uomo contemporaneo alla ricerca della propria identità. Il vagabondo cammina senza scopo né orizzonti da raggiungere, ogni sosta è fine a se stessa e non rimane fermo a lungo.

La ricerca di identità, tema urgente nei giovani e in particolar modo nei ragazzi di oggi, è il concetto generatore dei quadri che compongono lo spettacolo. Quest’ultimo è immaginato come un percorso, un cammino in cui la danza, la musica acustica eseguita dal vivo o elettronica, il canto, l’uso di tutto l’edificio teatrale e non solo il palcoscenico, gli elementi di scena e i costumi, sono gli strumenti della ricerca espressiva con cui i giovani artisti ricreano una scrittura scenica che mira ad un’arte totale.

Foto by Alessia Tagliabue

 

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