21 giugno 2017
Comunicazione di Angela Lucrezia Calicchio | presidente Outis
Oggi, insieme ai soci di Outis, presento il nuovo direttore artistico di Tramedautore: Benedetto Sicca.
È una giornata di festa per me e non intendo fare un bilancio consuntivo e tanto meno celebrativo. Molti conoscono la storia di Outis, e il suo maniacale impegno per i nuovi autori e, seppur parzialmente, quello che è stato svolto nel corso di questi anni può essere facilmente reperito nel sito di Outis.
Sinteticamente, posso solo dire che ho potuto conoscere tanti talenti, nell’ambito della drammaturgia italiana e straniera, e degli artisti in genere. Ho potuto beneficiare di affetto, simpatia, considerazione e anche di critiche: ognuno mi ha dato davvero qualcosa!
Il mio grazie va anche a coloro che hanno partecipato poco o addirittura niente, per tanti motivi diversi: anche la loro assenza o scarsa partecipazione è stata motivo di riflessione e di stimolo. La mia è stata anche un’indimenticabile esperienza di crescita personale e per questo nutro solo sentimenti di riconoscenza.
È da qualche anno che cercavo una figura che potesse assicurare al nostro festival nuove e più vitali linee di lavoro: intercettare, accogliere, anticipare tendenze, fermenti, per creare esperienze più vivide nelle nostre relazioni sociali e dare un senso il più profondo possibile al futuro del nostro teatro.
Benedetto possiede spessore culturale, curiosità; è anticonformista e istituzionale insieme, e ha disegnato questa sua prima edizione in modo plurale, aggregando una molteplicità di sguardi e di tensione creativa, usando il festival anche quale possibile levatrice per nuove creazioni e occasioni formative, e vorrebbe assicurare una più cordiale atmosfera “umana”: un tempo e un dialogo più lungo con gli spettatori, in quello spazio magnifico che è il Chiostro.
Non si può andare lontano se non si passa ad altri il testimone. Io sto affiancando e affiancherò Benedetto, insieme all’apporto prezioso dello staff di Outis, nel rispetto della sua autonomia.
Sono grata al Piccolo, e in particolare al suo direttore Escobar, per aver riservato anche a lui quello spirito di accoglienza che lo contraddistingue, e per aver condiviso la mia aspirazione al passaggio di mano.
Io continuerò ad occuparmi delle altre attività di Outis, e ringrazio i soci che seguono passo, passo, le nostre evoluzioni.
Infine, un affettuoso grazie a Tatiana Olear con cui ho condiviso le ultime tre edizioni di Tramedautore.
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21 giugno 2017
Oggi, insieme ai soci di Outis, presento il nuovo direttore artistico di Tramedautore: Benedetto Sicca.
È una giornata di festa per me e non intendo fare un bilancio consuntivo e tanto meno celebrativo. Molti conoscono la storia di Outis, e il suo maniacale impegno per i nuovi autori e, seppur parzialmente, quello che è stato svolto nel corso di questi anni può essere facilmente reperito nel sito di Outis.
Sinteticamente, posso solo dire che ho potuto conoscere tanti talenti, nell’ambito della drammaturgia italiana e straniera, e degli artisti in genere. Ho potuto beneficiare di affetto, simpatia, considerazione e anche di critiche: ognuno mi ha dato davvero qualcosa!
Il mio grazie va anche a coloro che hanno partecipato poco o addirittura niente, per tanti motivi diversi: anche la loro assenza o scarsa partecipazione è stata motivo di riflessione e di stimolo. La mia è stata anche un’indimenticabile esperienza di crescita personale e per questo nutro solo sentimenti di riconoscenza.
È da qualche anno che cercavo una figura che potesse assicurare al nostro festival nuove e più vitali linee di lavoro: intercettare, accogliere, anticipare tendenze, fermenti, per creare esperienze più vivide nelle nostre relazioni sociali e dare un senso il più profondo possibile al futuro del nostro teatro.
Benedetto possiede spessore culturale, curiosità; è anticonformista e istituzionale insieme, e ha disegnato questa sua prima edizione in modo plurale, aggregando una molteplicità di sguardi e di tensione creativa, usando il festival anche quale possibile levatrice per nuove creazioni e occasioni formative, e vorrebbe assicurare una più cordiale atmosfera “umana”: un tempo e un dialogo più lungo con gli spettatori, in quello spazio magnifico che è il Chiostro.
Non si può andare lontano se non si passa ad altri il testimone. Io sto affiancando e affiancherò Benedetto, insieme all’apporto prezioso dello staff di Outis, nel rispetto della sua autonomia.
Sono grata al Piccolo, e in particolare al suo direttore Escobar, per aver riservato anche a lui quello spirito di accoglienza che lo contraddistingue, e per aver condiviso la mia aspirazione al passaggio di mano.
Io continuerò ad occuparmi delle altre attività di Outis, e ringrazio i soci che seguono passo, passo, le nostre evoluzioni.
Infine, un affettuoso grazie a Tatiana Olear con cui ho condiviso le ultime tre edizioni di Tramedautore.
Angela Lucrezia Calicchio
presidente
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