2021


TRAMEDAUTORE 2021
FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLE DRAMMATURGIE
XXI EDIZIONE

10 – 19 settembre 2021
Teatro Studio Melato, Teatro Strehler, Teatro Grassi, Chiostro Nina Vinchi


Andiamo!

Il teatro può – e deve – tornare al suo primario ruolo catartico, ad essere strumento per elaborare collettivamente il lutto che tutte e tutti noi in modi e tempi diversi abbiamo conosciuto e attraversato in questo lungo periodo: è il suo ruolo fondante, la sua funzione rituale a cui restituire forza, dignità, presenza.

L’arte può curare le ferite della comunità, gli artisti possono esserne i curatori, gli interpreti, e possono impegnarsi a rigenerare le relazioni tra le persone. Curarsi, lasciarsi curare, prendersi cura di sé e degli altri per ripensare al nostro corpo, così al centro del discorso pubblico e allo stesso tempo così “rimosso”.

Cittadini e artisti, insieme, possono e devono ricostruire il patrimonio immateriale che diventerà fondativo di una nuova memoria collettiva e di una nuova potenziale alleanza sociale proiettata in un futuro più consapevole e umano.

Per la ventunesima edizione di Tramedautore abbiamo scelto drammaturgie ricche di linguaggi performativi contaminati tra loro, che avessero questo minimo comun denominatore: il farci ritrovare di nuovo insieme, in assemblea, per piangere i nostri morti, imparare a riconoscere i nostri fantasmi, esorcizzare le nostre paure, tornare anche a festeggiare e farci ritrovare forza nel prosieguo del nostro cammino.

Per “rifare il corpo” – come diceva Artaud – per rinascere, senza dimenticare.

Non abbiamo alternative: Andiamo!

Da ventuno anni prosegue la collaborazione con il Piccolo, ed è qui che è stato accolto Tramedautore.
In questi anni ci siamo sentiti suoi figli adottivi e, a nostra volta, abbiamo potuto esercitare la funzione di padri adottivi. È qui che tanti autori hanno trovato spazio, attenzione, visibilità, opportunità di crescita; tempo di elaborazione più esteso, e noi crediamo che una certa “lentezza” porti del buono al lavoro di scrittura. Lentezza e sedimentazione diventano una forza in più per una ricerca che prova a recuperare per gli autori, la necessità di partecipare al grande dibattito riguardante le culture nazionali tra europeizzazione e sfida globale, rafforzando una sensibilità multiculturale, piuttosto che una produzione autoreferenziale; indirizzare le nuove generazioni verso orizzonti che consentano di leggere la propria vita, il proprio ambiente, il nucleo sociale di appartenenza, le istituzioni, la storia, per proiettarsi nel futuro.

In quest’anno, ancora di transizione, si mescolano aneliti e nuove aspirazioni, creando un dialogo tra generazioni per una coralità che riprenda diverse voci.

E così Benedetto Sicca si allea con Emanuele D’Errico per una scrittura a più mani, con Alla festa di Romeo e Giulietta.

Lo spettacolo Dall’altra parte | 2+2=?, di Emanuele D’Errico, fa riferimento allo studio di una neuroscienziata, secondo cui i nostri neuroni si perdono durante lo sviluppo prenatale e lungo tutto l’arco della vita, in una forma di perenne regressione.

Ritorna Balletto Civile, che propone Figli di un Dio Ubriaco. Un progetto di respiro più che uno spettacolo. Michela Lucenti ha riunito i solisti dell’Orchestra del Monteverdi Festival, diretta da Antonio Greco per mettere in scena un’umanità dolente e colorata.

Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, con Arturo, inscenano un puzzle della memoria che mescola i ricordi di padri e figli, senza il filtro della rappresentazione.

Carlo Massari, di C&C Company, firma Les Miserables, grottesco teatrino delle miserie umane, e Right, riflessione sulla società contemporanea, sul nostro rapporto con il potere.

Il bambolo, di Irene Petra Zani, con Linda Caridi e la regia di Giampiero Judica, è un monologo che racconta l’abuso nell’ infanzia, l’anoressia e l’abbandono, attraverso la tragicomica storia dell’amore tra una Donna e un bambolo gonfiabile.

La Lucina, dal romanzo di Antonio Moresco (Mondadori edizioni, 2013), nell’adattamento e interpretazione di Silvio Castiglioni, racconta una storia sorprendente, piena di mistero e consolazione, tra un uomo e un bambino.

Dinamico e ricco di personaggi, il Leviatano di Riccardo Tabilio, percorre diverse storie con ibridazioni di genere e registri ironici, compreso il rock, dando spazio a un raffinato gioco teatrale.

Taxi Light Vigil, dell’irlandese Darren Donohue, è un testo carico di umorismo noir, dove i due protagonisti si trovano a dover fronteggiare una dimensione visionaria e surreale.

Dopo l’interessante esperienza dello scorso anno, rinnoviamo la Maratona Podcast, con appuntamenti stimolanti e innovativi a testimoniare l’affinità tra questo genere e il mondo della drammaturgia, al Teatro Grassi, in collaborazione con Audible, Storielibere.fm e Chora Media.

Tra gli appuntamenti, la cerimonia di assegnazione del Premio Carlo Annoni, la conversazione con l’autore Antonio Moresco e Silvio Castiglioni, interprete dello spettacolo La Lucina.



Staff

Direzione generale: Angela Lucrezia Calicchio
Direzione artistica: Andrea Capaldi
Consulenza artistica: Michele Panella
Comunicazione: Alessia Tagliabue
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Art director: Giacomo Guidetti
Videomaker: Bruno Bearzi
Web: Iginio De Monti
Tirocinio: Isotta Tomassini
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Servizi amministrativi: Anna Biondi
Fotografo del festival: Pino Montisci